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Di fronte al frequente abbandono illecito di rifiuti, anche in aree urbane (si pensi, ad esempio, ai rifiuti ingombranti lasciati accanto ai cassonetti, invece che affidati, previo appuntamento, al pubblico servizio di raccolta), i Comuni decidono sempre più frequentemente di installare sul loro territorio sistemi di videosorveglianza.
Per una corretta gestione di tali sistemi, si ricordano e riportano le prescrizioni dettate dal Garante della Privacy con il “Provvedimento di videosorveglianza” dell’8 aprile 2010:
<<Deposito dei rifiuti 
In applicazione dei richiamati principi di liceità, finalità e proporzionalità, l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza risulta lecito con riferimento alle attività di controllo volte ad accertare l’utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e di sostanze pericolose solo se non risulta possibile, o si riveli non efficace, il ricorso a strumenti e sistemi di controllo alternativi.
Analogamente, l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza è lecito se risultano inefficaci o inattuabili altre misure nei casi in cui si intenda monitorare il rispetto delle disposizioni concernenti modalità, tipologia ed orario di deposito dei rifiuti, la cui violazione è sanzionata amministrativamente (art. 13, l. 24 novembre 1981, n. 689)>>.