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INTESA TRA AVVOCATI E MEDICI

Il 22 gennaio 2016, a Roma, nella sede del CNF riunito in sessione plenaria è stato siglato dal Presidente del Consiglio Nazionale Forense e dalla Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri un ”patto” tra le due professioni. L’intento è quello di contribuire a diffondere la comune cultura, il loro impegno e la loro assunzione di responsabilità a tutela di quei principi che sono espressamente riconosciuti nella Carta Costituzionale.

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RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE DEGLI AMMINISTRATORI DI SOCIETÀ FALLITA

Con sentenza 6 maggio 2015 n. 9100, le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione si sono pronunciate sulla questione sollevata dalla I Sezione circa l’utilizzabilità, ai fini dell’accertamento e liquidazione del danno nel caso di responsabilità degli amministratori di una società, del dato rappresentato dalla differenza tra attivo e passivo fallimentare: “in particolare” – rileva la Corte – “ove si dia risposta positiva, occorre stabilire quali siano le condizioni e i limiti entro i quali tale dato sia utilizzabile, in connessione con le ragioni che lo giustificano”.

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ANCORA IN TEMA DI APPALTI …

La Sez. V del Consiglio di Stato nella sentenza 25 febbraio 2015, n. 943 ricorda che – ai fini dell’esclusione dalla gara ex art. 38, comma 1, lett. f), d.lgs. 163/2006 (c.d. “Codice Appalti”), ai sensi del quale vanno esclusi i concorrenti che: “secondo motivata valutazione della stazione appaltante … hanno commesso un errore grave nell’esercizio della loro attività professionale, accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante”  – non è necessario un accertamento della responsabilità del contraente per l’inadempimento in relazione ad un precedente rapporto contrattuale, richiesto invece per l’esercizio di un potere sanzionatorio.

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ANCORA SULLA RESPONSABILITA’ DELLE PERSONE GIURIDICHE …

Come noto, la responsabilità della persona giuridica ex d.lgs. 231/01 sorge in occasione della realizzazione di determinate fattispecie di reato (c.d. reato-presupposto) da parte di soggetti della scala gerarchica aziendale, solamente nel caso in cui la condotta criminosa sia stata realizzata nell’interesse o a vantaggio della persona giuridica stessa. Quale sia, però, la portata effettiva dei termini “interesse” o “ vantaggio”  e l’interpretazione autentica del loro significato  ha indotto da dubito dispute in dottrina e giurisprudenza.

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